Il commercio mortale dell’olio d’oliva
“Les lignes bougent”, che si definisce una vera e propria lobby cittadina, lancia una petizione per costringere le autorità pubbliche a combattere le frodi alimentari, e in particolare il falso olio d’oliva.
Gli scandali alimentari sono numerosi: carne avariata, pizze contaminate dal batterio E.Coli, cioccolato alla salmonella, formaggi alla listeriosi… Provocano malattie, a volte gravi, addirittura mortali.
«Leslignesbougent.org» si interessa più particolarmente all’olio d’oliva e spiega che «un olio d’oliva su due è alterato» secondo un’indagine della DGCCRF (Direzione generale della concorrenza, del consumo e della repressione delle frodi).
Infatti, secondo questa indagine:
• Il 49 % dei prodotti analizzati non è conforme.
• Alcuni oli presentati come extra vergini sono in realtà oli «industriali». Cioè inadatti al consumo!
• Altri non contengono olive nella loro composizione!
Più di 1.000 morti in Spagna
La frode esiste da molto tempo eppure è difficile fermarla. Tuttavia, consumiamo olio d’oliva quasi tutti i giorni, sia per un’insalata, ad esempio, sia mescolato con altri prodotti (maionese, sardine, ecc.)
Le conseguenze possono essere gravi. Gli oli d’oliva falsi possono causare allergie più o meno gravi, malattie raramente identificate e talvolta portare alla morte.
Questo è stato il caso in Spagna all’inizio degli anni ’80, quando l’olio manipolato è stato venduto in commercio. 25.000 persone sono state avvelenate, più di 1.000 sono morte!
Certo, questo scandalo alimentare è gradualmente caduto nell’oblio. Ma la frode è continuata. Peggio: si è aggravata. Il traffico di olio d’oliva è ora nelle mani delle mafie internazionali che poco si preoccupano della salute dei consumatori.
Lo scorso aprile, l’Agenzia spagnola per la sicurezza alimentare (AESAN) ha allertato una vasta frode riguardante “la produzione, il confezionamento e la distribuzione clandestina” di oli etichettati come “olio di oliva vergine” o “extra vergine” ma che in realtà sono miscele di semi vegetali oleosi.
Proficuo quanto il commercio di cocaina
L’olio d’oliva è diventato un business enorme, redditizio quanto il commercio di cocaina. E non per niente le reti criminali sono le stesse della criminalità organizzata. Il mercato dell’olio d’oliva artefatto genera enormi profitti. Il fatturato del settore sarebbe di 12 miliardi di euro.
In Italia, secondo produttore mondiale, la mafia si è impadronita di questo mercato agroalimentare. I trafficanti usano un noto trucco degli spacciatori: il taglio della merce. Per l’olio è abbastanza semplice, spiega “Les lignes bougent”. È sufficiente:
- Miscelare la clorofilla e il beta-carotene con olio di colza per farlo sembrare olio d’oliva.
- Mescolare l’olio d’oliva con olio di colza di scarsa qualità. I profitti sono enormi poiché gli oli usati per manomettere l’olio d’oliva sono economici da produrre. Mentre l’olio extravergine d’oliva si può vendere fino a 60 euro al litro!!
Leslignesbougent.org invita le autorità pubbliche ad affrontare questo problema e lanciare una petizione online.
Fonte: 21 mai 2022 – 23:27 infodujour