Olio extravergine di oliva e cervello

Il legame tra l’olio di oliva e il declino cognitivo non è nuovo: è già stato oggetto di numerosi studi, in particolare nel giugno 2017. Una ragione in più per seguire la dieta cretese.

Stimolare la funzione cerebrale è essenziale per prevenire gli effetti dell’invecchiamento. Se c’è una cosa che tutti dovrebbero considerare di fare in questo momento per mantenere il loro cervello giovane, è l’aggiunta di olio extravergine di oliva alla loro dieta, secondo una ricerca condotta da scienziati della Lewis Katz School of Medicine presso la Temple University.

Alzheimer e declino cognitivo: i benefici di una dieta ricca di olio d’oliva

L’olio d’oliva, nella sua forma extravergine, proteggerà dal declino cognitivo e dalla demenza senile. Si tratta di uno studio pubblicato sulla rivista molto seria “Annals of Clinical and Translationnal Neurology”: consumare regolarmente olio extravergine di oliva aiuta a mantenere una buona memoria e una capacità di apprendimento permanente. Cosa ancora più importante, riduce apparentemente la formazione di placche amiloide-beta nel cervello che causano il morbo di Alzheimer. Per ottenere tali risultati, il Dr. Domenico Pratico e il suo team hanno studiato lo stato di salute dei pipistrelli murini. Questi piccoli animali sono stati geneticamente modificati per sviluppare il morbo di Alzheimer, solo la metà di essi ha ricevuto una dieta ricca di olio extravergine di oliva. Come risultato, dopo sei mesi, il gruppo di dieta a base di olio d’oliva ha ottenuto risultati migliori nei test di memoria e di apprendimento.

Studiando i loro cervelli, si sono resi conto che l’olio preservava l’integrità delle sinapsi (le connessioni tra i neuroni) e che le cellule nervose distruggevano i detriti intercellulari e le tossine come le placche beta amiloidi – un processo noto come autofagia. “Questa è una scoperta molto importante, perché sospettiamo che una riduzione dell’autofagia segni l’inizio della malattia di Alzheimer”, ha commentato l’autore dello studio. E per una buona ragione, il tessuto cerebrale ha mostrato una migliore neuroplasticità in animali murini nutriti con olio d’oliva. “I nostri risultati mostrano che l’olio extravergine di oliva migliora direttamente l’attività sinaptica, la plasticità a breve termine e la memoria, mentre diminuisce la neuropatologia del gene che codifica la proteina tau nei topi”, spiegano i ricercatori.

Infatti, le malattie neurologiche legate all’invecchiamento (diverso dal morbo di Alzheimer anche se l’evoluzione è verso la demenza), le taupatie, note come degenerazione frontotemporale (o demenza frontotemporale), sono caratterizzate dal progressivo accumulo di una forma anomala di una proteina chiamata tau nel cervello. Questo processo porta ad un declino della funzione cognitiva o demenza.

L’olio extravergine di oliva può combattere questo specifico tipo di declino mentale, preservando le sinapsi e le connessioni tra i neuroni.

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